IL SEGNO DEL COMANDO
Il Segno del Comando
(Black Widow)
“Il Segno del Comando: uno
sceneggiato tv capolavoro del 1971 (...) Il Professor Forster, docente universitario, si
trova a Roma dove conosce Lucia, una donna affascinante e misteriosa che lo conduce in una
Roma magica e arcana. Una storia a metà tra il reale e l’esoterico che lo porterà a
cercare disperatamente il Segno del Comando, un segreto potere opera di un orafo del
‘700, Ilario Brandani. Un musicista, Baldassarre Vitali, uccide Brandani che lancia
la sua maledizione: un uomo si reincarnerà in lui ogni secolo per riprendersi il Segno
del Comando nascosto da Vitali; quell’uomo sempra essere proprio il professore
Forster...” Ho voluto riportare questa nota introduttiva presente sul cd per farvi
capire cosa vi trovate di fronte: l’opera del gruppo è quella di riproporre in
musica la tensione e l’atmosfera di questo sceneggiato cui Diego Banchero e soci
sembrano essere tanto legati. Risultato: uno dei migliori lavori prodotti dalla Black
Widow, con ottimi musicisti (tra cui spiccano Mercy, già cantante di Malombra e Helden
Rune e l’inquietante organo di Agostino Tavella) e soprattutto con un ottimo
songwriting. Rock progressivo, echi blacksabbathiani e rimandi ai Goblin di Simonetti si
mescolano in un unico flusso di musica e parole inquietante e affascinante come non mai.
L’iniziale intro “Tenebrose Presenze” vi fa entrare nella giusta dimensione
e disposizione animo; “Il Segno del Comando” è un po’ il manifesto
dell’intera opera, più di dieci minuti di geniali riffs di tastiera e chitarra che
non vi faranno pesare la lunghezza del brano. Analogo discorso anche per “Missa
Nigra” e “La Taverna dell’Angelo”, tutti brani molto lunghi ma sempre
ben strutturati. Troverete anche un pezzo della colonna sonora dello sceneggiato nel brano
“Salmo XVII di Baldassarre Vitali o della Doppia Morte” del musicista L. E.
Bacalov. Si tratta a tutti gli effetti di una vera rock-opera. Davvero bello.
FRANCESCO EANDI ©
Review from Progressive Newsletter Nr. 14 (04/1997):
In Italien scheint es ein erhebliches Potential an morbiden Tendenzen zu geben. Sind schon Devil Doll dem Tode und Grusel sehr nahe, so betreiben Il Segno del Comando ebenfalls musikalische Grabschändung. Allein das Cover mit einer Totengesellschaft, die, Klu-Klux-Klan gleich, in Umhängen gehüllt und unter Kapuzen versteckt einen Sarg transportiert, läßt das Blut in den Adern gefrieren. Wieder Erwarten bekommt man von den fünf Dunkelmännern keinen Death Metal mit ohrenbetäubendem Gegrunze zu hören, sondern hier gibt es manisch-depressiven, gitarrenlastigen Düster-Prog auf die Ohren. Als Sänger fungiert der unsägliche Mercy, der schon bei der ebenfalls sehr gruftigen Progband Malombra sein Unwesen trieb. Schwere Orgelgeschütze werden aufgefahren, die sakral in einer Mischung aus Totenmesse und Tanz der Vampire klagen. Was Agostino Tavella auch sonst noch aus den Keyboards herauskitzelt, ist um keine Spur fröhlicher. Dazu zwei E-Gitarren, die untermalend den Klangbrei nölend zerdehnen, wenn sie nicht gerade metalmäßig unter Beschlag genommen werden. Dies ergibt zusammen die Legierung von Hard Rock und Italo-Prog mit Ursprung in den 70ern. Der dumpfe und rumpelige Sound entspricht ebenfalls der zuletzt genannten Periode. Da die Grabesbrüder fast ständig unter Starkstrom zu stehen scheinen, gibt es für die heimischen Klangkörper fast keine Erholung, denn mit mächtig Tempo und Elan wird die hypnotische Endzeitmusik vorangetrieben. Wer sich noch nicht sein eigenes Grab geschaufelt hat, um von den düsteren Horden überrollt zu werden, der besorge sich diese CD, und höre sie voll schauriger Erinnerung in seiner eigenen Gruft an.
translation of this review by Mario Rakocevic:
In italy it seems to be a huge potential of morbid tendencies: are allready Devil Doll death and horror very near, so do Il segno del comando equally musical gravedesecration . Alone the cover with a deathsociety, similar like Ku Klux Clan, in Capes and hood hidden carrying a casket let the blood in veins chill. but you dont get from the five darkmen deathmetal with noisy vocals, here you have manic depressive guitar-heavy dark prog on the ears. Singer is Mercy who also was involved with with the very gothic progband malombra. Strong organ is used here, who sacraly it seems to be a mix of deathmess and dance of the vampires. What agostino tavella else takes out from the keyboardy is no trace happier. To this two e-guitars in companion. this together results in a mix of hardrock and italo-prog with origin in the 70´s. The dull rumblish sound fits equally to this period. The gravebrothers seem to be nearly constantly under strong circuit ,so there is no rest for the soundcomponents at home, because with mighty tempo the hypnotic apocalyptic music progresses. Who has not allready digged his ownn grave to be overrun by the dark horde should by this CD, and should hear full of frightening memory in his own tomb.
Kristian Selm © Progressive Newsletter 1997